sabato 26 marzo 2011

Nomen omen

Ovvero nel nome un significato, un destino scritto.
Ogni nome porta con sè una propria energia...una FORZA.
Per questo motivo il movimento contro l'utilizzo dei pesticidi, nato dalla prima "Domenica Verde" del Conservatorio Botanico i Giardini di Pomona, e fortemente sostenuto dai membri del gruppo di acquisto solidale, si sta riunendo periodicamente per decidere insieme:
- Nome del movimento;
- slogan per locandine e manifesti;
- donne e uomini interessati a far parte del "comitato scientifico" del movimento, per dar maggior forza e voce agli istinti, necessità e volontà delle persone che animano questo movimento;
- idee per un "marketing e comunicazione bio" (come investendo nella natura si può generare una diversa fonte di reddito)
- ricerche bibliografiche, video e immagini;
- idee e critiche costruttive.
La prossima riunione sarà lunedì 4 aprile da Mario e Ute e per quella data siamo tutti invitati a lavorare attivamente su questi punti, lasciando un commento qui di seguito, oppure scivendoci.
Buon lavoro a tutti.
un saluto green!
; )

sabato 5 marzo 2011

Solidarietà: tra potere di acquisto e bisogno di socializzare

Li chiamiamo Gruppi di Acquisto "Solidali" per distinguerli dai gruppi d'acquisto tout-court, che possono non presentare connotazioni etiche, ma essere solo uno strumento di risparmio.
L'aspetto etico, o solidale, di tali gruppi, ci sembra il lato più importante, che li connota come esperienze nel campo del consumo critico.
Ma in effetti non è il solo aspetto rilevante.
Il richiamo ad una vita in cui le relazioni umane e la condivisione con gli amici ed i vicini tornano ad avere importanza primaria; il ritorno ai sapori di una volta; il piacere di mangiare cose buone, che fanno bene, in armonia con gli altri esseri umani e con la natura.
Quello che forse ciascuno di noi, da sempre desidera realizzare!
Si tratta solo di provare... E' una esperienza alla portata di tutti.
I GAS possono costituire dunque uno degli aspetti di un nuovo stile di vita che, accanto al consumo critico e al risparmio etico, fornisce una possibilità di impegno concreto per chiunque desideri cominciare a lavorare nella vita quotidiana per un nuovo modello di sviluppo costruito dal basso.

        Il gesto di fare la spesa non è un'azione priva di significato, un atto privato che riguarda solo il consumatore, i suoi gusti, i suoi desideri, il suo portafoglio. Esso può assumere una forte e chiara valenza sociale, economicae politica. Prendere consapevolezza di questo potere permette di elaborare una strategia di condizionamento della politica di approvvigionamento, produzione e distribuzione delle imprese.
Come consumatori che si pongono obiettivi sociali, occorre appropriarci della capacità - libera e non condizionata - di scelta dei prodotti. Ciò deve essere attuato sulla base di criteri legati non solo alla qualità merceologica, al prezzo, o peggio all'immagine, al valore evocativo di status symbol del prodotto, ma piuttosto alla valutazione delle politiche compiute dalle imprese in termini di:
- Impatto sociale: rispetto delle norme di sicurezza e dei diritti dei lavoratori, tipo di rapporti adottati con i
regimi oppressivi, forme di presenza nei Paesi del Sud del Mondo, ...
- Impatto ambientale: rispetto della natura e dei suoi ritmi, rispetto delle norme e convenzioni internazionali,
scelte in materia di imballaggi e di riciclaggio, test sugli animali, ....
     Dobbiamo quindi sforzarci di capire quali effetti produrrà la "nostra azione di acquisto".
E' chiaro infatti che, acquistando un prodotto, gli permettiamo di esistere ed, oltre alla sua esistenza, permettiamo la sua azione nel mondo e anche quella di tutta la catena legata alla produzione.
      Di fronte al potere dilagante delle multinazionali che esercitano un forte condizionamento sulle abitudini dei consumatori, ci assale un senso di impotenza e solitudine. In questo panorama sentiamo di non poter condividere criteri di scelta poco attenti all'impatto ambientale e sociale, ma spesso risulta difficile uscire dai tradizionali e sempre più potenti canali distributivi per assumere decisioni autonome.
In realtà esistono delle alternative che consentono di uscire dall'isolamento e di instaurare un rapporto diretto
tra l'acquirente ed il produttore.
Una di queste possibilità è rappresentata dai gruppi d'acquisto solidali (GAS), espressione del bisogno individuale di socializzare le scelte critiche fatte nella vita quotidiana.
       Questa esperienza nasce dalla consapevolezza che è possibile condizionare le società distributrici agendo in modo collettivo e ponendosi obiettivi strategici. Infatti è stato provato statisticamente che la diminuzione di almeno un due per cento delle vendite è sufficiente ad allarmare le imprese. A questa considerazione si aggiunge il bisogno di confrontarsi scambiandosi le informazioni raccolte individualmente, per meglio pianificare gli acquisti.